27/08/13

Burnout Paradise: takedown them into Paradise City


Noi di BVG siamo sempre sul pezzo: eccovi una minirecensione talmente subitanea che è difficile da distinguerla da un'anteprima.
Burnout Paradise, 2008. Per pc è uscito nel 2009: il muro di Berlino era ancora in piedi e la Grande Muraglia era in costruzione, così come la Salerno-Reggio Calabria.

Come ogni testata del settore, anche noi siamo stati spontaneamente contattati da un pr della EA, che ha voluto sottoporci la quinta incarnazione della serie. Abbiamo soltanto dovuto sborsare quei cinque dollari scarsi per l'Humble Bundle attualmente in corso.

Cos'è Paradise City. Ok, bravi: un capolavoro dei Guns, quando Axl andava in giro con Slash piuttosto che starsene a far rovinare gli assoli di November rain da gente con un secchio in testa e amenità varie. Ecco, però noi siamo BVG: BARABBA VIDEOGIOCHI, cosa non è chiaro? In questo caso, Paradise City è una città fortissimamente voluta da Dominic Toretto, che ne è il papa e, come tale, verrà rimpiazzato solo alla morte.

Paradise City nasce sulle rovine di un centro di guida sicura, rovine cosparse di sale così, giusto per essere sicuri. Successivamente si espande fino a inglobare ferrovie, rampe, baratri (ai margini della città pare di gareggiare al GP di Laputa), ponti sospesi, cavalcavia. La popolazione è composta da un 70% di pirati della strada; il restante 30%, sono pirati della strada dei paesi limitrofi. Paradise City è un inno all'anarchia, non c'è ordine costituito (e se c'è, gira in borghese in furgoni elaborati). Non esistono assicuratori, perchè l'unica cosa sicura a Paradise City è la morte. Sempre per volere di Dominic Toretto, gli incidenti non tolgono punti alla patente, ma li aggiungono. Viaggiare contromano fa punteggio e i 100 pirati in cima alla lista sono ricordati da una stele marmorea nel cortile del municipio.

Paradise City, il gioco, è simulazione pura: mancano contagiri e contachilomentri, perchè il vero pilota non ha bisogno di strumenti per sapere certe cose. E poi, visto che la velocità delle auto tende all'infinito, importa davvero sapere se si sta andando all'infinito o più? Sottigliezze per gente che non ha altro a cui pensare.

La colonna sonora contempla grandi nomi; abbiamo già citato i Guns, citiamo Twisted Sister e Faith No More, nonchè Avril Lavi... ehm, la traccia è stata nuclearizzata dal mix istantaneamente, quindi facciamo che non ci sia mai stata. La grafica è del 2008, quindi gira inchiodato a 60 fps anche su configurazioni estreme come la mia: processore AMD economico con 3 core (quarto sbloccato via bios) e poderosa scheda grafica da 50 euro.

I menù sono stati realizzati da un essere umano abbandonato per lunghi anni alle cure di un branco di diavoli della Tasmania. Una volta riportato alla presunta civiltà, il buon selvaggio ha espresso il suo odio per il genere umano attraverso i suddetti menù.

Giudizio finale: vale tutti i soldi spesi.

2 commenti: